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La frazione di Montetortore

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Vecchia foto della Chiesa

Dove si trova

Lungo la Via Porrettana, in direzione Castel d'Aiano, al quarto chilometro circa da Zocca, inizia Montetortore, e si estende fino al nono chilometro attraverso le borgate di Lame, Cà Sansone, Trappola, Cà Miro e Borro.

Cenni Storici

Costituito sul territorio di Matilde di Canossa, l'insediamento castellano di Montetortore è uno dei più antichi della zona, nella dedizione al Comune di Modena del 1197 la sua comunità risulta già composta da 70 capofamiglia.
La sua posizione geografica di confine fu causa di aspre contese di appartenenza territoriale fra i Comuni di Modena e di Bologna, e in seguito, nel XVI e XVII Secolo ha fatto si che l'intero territorio diventasse scontro di lotte armate fra diverse bande di briganti e malviventi e di rivalità con i paesi vicini del bolognese e del modenese.
Nel 1306 i Capitani di Montetortore  sono nominati nel libro delle famiglie nobili e potenti.
Nel 1460 gli uomini della podesteria compilarono gli Statuti che furono approvati dal Duca Ercole I.
La podesteria comprendeva originariamente i Comuni di Villa D'Aiano, Sassomolare, Montetortore, Semelano e Montalto, Montalbano, Ciano e Montequestiolo.
Nel XIV Secolo Villa D'Aiano e Sassomolare si diedero ai bolognesi e nel XVII Secolo Ciano e Montalbano furono infeudati al Marchese Giovanni Battista Barbieri Fontana.
Data in feudo nel 1635 ai Montecuccoli Laderchi, nel 1695 la podesteria ritornò sotto il dominio immediato degli Estensi.
Attualmente è ancora possibile ammirare il complesso castellano costituito dai resti del torrione due-trecentesco, dal campanile e dal recentissimo recupero totale della Chiesa di San Geminiano e della canonica, il tutto inserito in un contesto ambientale di incomparabile bellezza splendidamente conservato.
Di grandissimo interesse è il borgo di Dragodena, comprendente pregevoli edifici con torri di epoca cinquecentesca e l'oratorio della maternità della Vergine, di altrettanto pregio è Casa San Giacomo, antichissimo ospitale risalente  al XII Secolo che attualmente consiste in un nucleo quattrocentesco recentemente restaurato e sede del Museo del Castagno.
Sono da segnalarsi anche il suggestivo complesso architettonico della Fontana, di impianto quattrocentesco, l'oratorio di San Rocco, sorto dopo l'epidemia  di peste del 1630, ed inserito in uno splendido contesto paesaggistico, l'insediamento dell'Usignolo, nel complesso edilizio ascrivibile al XVI Secolo e il Convento delle Braglie.

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